Parco Donatori del Sangue – Percorso botanico

Il parco “Donatori del Sangue” di Novate Milanese, che si sviluppa lungo tutta via Rimembranze, a sinistra per chi viene da Piazza della Chiesa, opposto alla parete est di Villa Venino, fino alla rotonda del Cimitero Monumentale ed inizio di via Brodolini. Al suo interno vi sono 3 parcheggi pubblici.

Comprende 224 alberi suddivisi in 23 specie diverse, oltre ad alcune specie arbustive, piantumati in diversi periodi a partire dalla creazione del parco.

Con questa guida descriviamo il percorso botanico per illustrare ai cittadini di Novate la realtà del parco.

Percorso

INGRESSO IN VIA RIMEMBRANZE, DAL PASSAGGIO PEDONALE PROVENENDO DAL LATO EST DI VILLA VENINO.

Iniziamo il percorso provenienti dal passaggio pedonale di fianco a Villa Venino e troviamo alla nostra destra un lungo filare di Tigli Comuni (Tilia x europea) che prosegue fino al Cimitero (Foto 1), di cui i primi sono alberelli piantati recentemente. Il Tiglio comune è un ibrido naturale tra due specie autoctone di Tiglio.E’ molto utilizzato nelle alberature stradali. Ha il difetto di produrre molti polloni alla base del tronco ed inoltre attira gli afidi che producono le goccioline appiccicose, ben note a chi parcheggia l’automobile sotto la chioma! I fiori sono molto profumati ed è piacevole passeggiare tra un filare di Tigli in fiore! Foto 1
Foto 2 Sulla sinistra del vialetto notiamo un gruppo di 10 alberi di Cedro Atlantico Argentato (Cedrus atlantica glauca) (Foto 2), sempreverde, è una delle tre specie di cedri ornamentali (insieme con il Cedro del Libano e dell’Himalaya). Si distingue per la colorazione grigio-bluastra delle foglie.
Alle loro spalle, a ridosso della recinzione del palazzo, troviamo 3 esemplari di Pino Domestico (Pinus pinea) (Foto 3), sempreverde, erroneamente chiamato Pino marittimo (nome proprio di un diverso Pino). E’ il pino dalla chioma ad ombrello che forma le pinete del litorale adriatico e tirrenico. Produce i pinoli, utilizzati in numerosi piatti della cucina italiana, a partire al Pesto di Genova. Foto 3

Foto 5

Foto 4

Proseguendo sul vialetto fino al monumento incontriamo sulla sinistra 10 giovani Tigli (Foto 4) divisi in due gruppi di 5 dall’ingresso carraio al parcheggio.

Questi Tigli sono intervallati da cespugli di Ibisco (Hibiscus syriacus) (Foto 5), arbusto a fogli caduca con fiori primaverili rosa o bianchi

Arriviamo al Monumento dedicato ad “Avis/Aido” che è circondato da una siepe di Alloro (Laurus nobilis) e fiancheggiato da due Palme Cinesi o di Fortunei (Trachycarpus fortunei)(Foto 6). Queste Palme sono diffuse nel nord Italia, Novate inclusa, in quanto non sono tropicali ma provengono dai monti della Cina e sopportano temperature invernali di -15°C! Foto 6
Nel Giardino di Villa Venino se ne trovano numerosi esemplari (classificati con l’antico nome di Chamaerops excelsa). E’ la specie di Palma presente in Piazza Duomo a Milano.
Foto 7

Di fronte al monumento ecco ancora dei Tigli con una siepe di Lauroceraso (Prunus laurocerasus) (Foto 7), impropriamente chiamato Lauro. E’ una specie sempreverde largamente utilizzata nella formazione di siepi. Lasciato crescere liberamente diventa un albero maestoso con infiorescenze a pannocchia molto profumate (famiglia Rosaceae).

Nota: i Tigli all’altezza del monumento Avis/Aido come pure lungo tutta la via Rimembranze hanno alcuni rami sviluppati molto bassi, questo quale conseguenza delle loro potature drastiche, che hanno portato allo sviluppo di numerosissimi rametti anche nella parte bassa del tronco. La potatura avrebbe dovuto essere meno drastica e tenuta alta in modo da sviluppare nuovi rametti meno numerosi e principalmente nella parte elevata della chioma.

Alla sinistra del monumento entriamo in una stradina sulla cui destra ci sono 3 arbusti di Ibisco (Foto 8).

Foto 8

Foto 9 Foto 10 Proseguendo incontriamo l’area cani che è dotata di 7 Tigli di cui uno arbustivo (Foto 9) e, sul lato est vicino all’ingresso dell’area, 2 Aceri Saccarini (Acer saccharinum) (Foto 10), aceri originari del nord America, sono tra le specie che contribuiscono al “foliage”, cioè al cambio di colore autunnale degli alberi del territorio nordamericano.
Sulla sinistra troviamo un filare di 4 Pini Neri o Austriaci (Pinus nigra) (dall’aspetto molto sofferente, sono alberi che non tollerano il clima arido urbano) (Foto 11), specie presente sulle Alpi Orientali e nei Balcani; inoltre troviamo altri 5 Pini Domestici (Foto 12). Entrambe queste specie di Pini hanno le foglie disposte in mazzetti di due aghi, hanno però le pigne diverse: piccole e con squame sottili quelle del Pino Nero, grandi e pesanti, con squame grosse quelle del Pino Domestico (Foto 12a). Foto 11 Foto 1 2

Foto 12a

Sulla destra 3 Querce Rosse Americane (Quercus rubra) (Foto 13), querce nordamericane, anche loro contribuisco al “foliage” autunnale. Hanno grandi foglie con lobi molto incisi e appuntiti che le distinguono dalle principali querce europee, Farnie e Rovere, coi lobi meno incisi e più arrotondati. Sono grandi alberi molto resistenti, che non soffrono di malattie fungine.

Foto 13

Percorrendo a ritroso la stradina, nel parcheggio auto a ovest dei Pini neri, vediamo 3 Pini Domestici (Foto 14).

Ritorniamo al monumento e prendiamo il vialetto sulla sua destra (dove c’è il lampione).

Foto 14 Foto 15 Foto 16
Incontriamo sulla destra un Acero Saccarino con tre tronchi (Foto 15), gravemente attaccato da funghi del legno, e 3 giovani Tigli (Foto 16).

Proseguendo incontriamo

Foto 17

Foto 18

a sinistra:

4 Platani Comuni (Platanus acerifolia)(Foto 17), albero maestoso frutto dell’incrocio naturale tra il Platano americano e il Platano europeo. Sono alberi inconfondibili per la loro corteccia chiazzata con gradazioni di marrone, ocra e grigio.

3 Ginkgo (Ginkgo biloba) (2 femmine e 1 maschio, quello più all’interno)(Foto 18), a foglia caduca, specie “fossile”, in quanto si pensava estinta (foglie simili a quelle del Ginkgo si trovano in fossili di centinaia di milioni di anni fa). E’ stata scoperta nel sud della Cina e da lì introdotta a scopo ornamentale anche in Italia. Albero resistente e molto estetico, sia per il portamento eretto che per le foglie a ventaglio e infine per la colorazione gialla in autunno. Normalmente si piantano solo alberi maschi (è una specie con pianta maschio e pianta femmina separate, come il Kiwi) in quanto i frutti a maturazione hanno un odore sgradevole (di burro rancido).

Mentre a destra incontriamo:

1 cespuglio di Veigelia (Weigelia florida)(Foto 19), a foglia caduca, dai fiori primaverili color rosa intenso;

3 arbusti di Ibisco (Foto 20);

2 Cedri Atlantici Argentati (Foto 21).

Foto 19 Foto 21

Foto 20

Proseguendo, a sinistra e a destra vediamo:
1 Magnolia grandiflora (Foto 22), albero sempreverde dalle grandi foglie coriacee e

dai grandi fiori bianchi. E’ originario del sud degli Stati Uniti d’America;

1 seconda Magnolia Grandiflora (morta, da estirpare) (Foto 23);

3 Bagolari (Celtis australis) monumentali (Foto 24). Albero a foglia caduca originario del bacino del Mediterraneo. Specie resistente a malattie e insetti. Le sue bacche nere sono molto appetite dagli uccelli.

Foto 22 Foto 23 Foto 24

Foto 25 Prendiamo quindi il vialetto a destra (tenendo sulla destra i Bagolari).

Incontriamo sulla sinistra 3 Ippocastani (Aesculus hippocastanum)(Foto 25), begli alberi che vanno soggetti sia al seccume delle foglie che agli attacchi del bruco minatore della foglia, nel cui spessore scava gallerie che contribuiscono al seccume. Nel nostro ambiente urbano generalmente gli Ippocastani perdono le foglie già in piena estate

Raggiungiamo ora via Rimembranze (il rondò con il mappamondo) e giriamo a sinistra lungo la ciclabile.

Sulla destra troviamo sempre Tigli (Foto 26) e a sinistra 2 bei Faggi (Fagus sylvatica)(Foto 27), dalla corteggia grigio-argentea liscia.

Foto 26 Foto 27
Foto 28 Il parcheggio auto del Cimitero Monumentale (di fronte al suo ingresso) è circondato da:

2 Cedri dell’Himalaya (Foto 28), sempreverdi dal colore verde intenso e con le punte dei rami e della cima che si piegano flettendosi. Gli aghi singoli sui giovani rametti sono molto più lunghi rispetto a quelli del Cedro del Libano e dell’Atlante;

5 Querce rosse americane (Foto 29);

4 Aceri saccarini (il filare con altri 14 Aceri prosegue lungo via Brodolini)(Foto 30).

Foto 29-

Foto 30

Foto 31 Ritornando sul Vialetto Rimembranze a destra abbiamo 5 Aceri Di Monte (Acer pseudoplatanus) (Foto 31) (potati male e drasticamente, con perdita dell’estetica dell’albero tipico della specie, con grossi monconi di ramo che stanno seccando e la conseguente emissione di innumerevoli rametti anche nella parte bassa del tronco ). Acero molto comune, ha foglie (come dice il nome scientifico) simili a quelle del Platano. I frutti di tutti gli Aceri sono le samare, frutti secchi formati da due ali unite che consentono al frutto maturo di ruotare come un’elica e così farsi portare lontano dal vento per disperdere i semi.
Proseguendo, a sinistra troviamo 6 Platani Comuni (Foto 32) che circondano 3 Alberi dei tulipani o Liriodendro (Liriodendron tulipifera) (Foto 33), albero a foglia caduca originario dell’est degli USA. I fiori giallo-verdi ricordano il fiore del tulipano. Facilmente riconoscibile per la forma delle foglie: i loro apici sembrano asportati da colpi di forbice Foto 32

Foto 33

Foto 34 Inoltre, all’interno del parco, incontriamo 7 Aceri americani o della Virginia, a foglia composta (Acer negundo) (Foto 34) A prima vista non si direbbe un Acero ma, come in tutti gli Aceri, le foglie sono opposte (2 ad ogni nodo fogliare) e il frutto è la samara. Sarebbero da sfoltire in quanto sono troppo raggruppati (con rami morti all’interno, per la competizione di spazio e luce). E’ una specie che si ammala nel nostro ambiente (malattia del mal bianco o oidio), quindi si suggerisce di non utilizzarla nelle nuove piantumazioni
Nella rotonda con prato oltre la strada vediamo un giro di Carpini bianchi piramidali (Carpinus betulus pyramidalis) (Foto 35), varietà molto utilizzata in quanto fastigiata (portamento eretto) che richiede meno spazio per crescere e nell’altra aiola, sempre oltre la strada e prima della rotonda sopra menzionata, 3 Olmi campestri (Ulmus minor) (Foto 36), a foglia piccola con la lamina fogliare asimmetrica nell’attacco al picciolo (tipica degli olmi).

Foto 35

Foto 36

Foto 37 Foto 38

Foto 39

Proseguiamo girando leggermente a sinistra (lasciando sulla destra il ponte ciclo-pedonale che scavalca via Brodolini per portare al Parco Polì).

A destra abbiamo:

3 Aceri Saccarini (Foto 37);

Più avanti troviamo 2 Liquidambar (Liquidambar styraciflua)(Foto 38), altra specie nordamericana con le foglie simili a quelle dei comuni aceri ma alterne (cioè singola da ciascun nodo fogliare) e con i frutti che ricordano vagamente quelli del Platano. E’ un albero resistente ai parassiti e molto ornamentale, in autunno prende una bella colorazione rosso-aranciata;

1 Cedro Atlantico Argentato (Foto 39)

3 Catalpe (Catalpa bignonioides) (Foto 40a), ulteriore specie americana, esattamente del sud-est degli USA. Ha grandi foglie cuoriformi e bei fiori campanulati che danno origine a baccelli lunghi e scuri che penzolano dai rami e hanno dato il secondo nome comune della Catalpa, “Albero dei Sigari” (Foto 40b)
Foto 40 a – b 400px-Catalpa_bignonioides_detail_photo_file_671KB.jpg
A sinistra, ripartendo dagli Aceri Saccarini, vediamo:

2 Robinie in posizione interna al parco (in pessimo stato e invase da funghi del legno, da abbattere) (Robinia pseudoacacia) (Foto 41), originaria del nord America e introdotta in Europa nel ‘600 dal sig. Robin, giardiniere del re di Francia, è una specie che si è largamente diffusa da diventare infestante, sostituendosi nei boschi e nelle macchie alle nostre specie autoctone. Dai fiori le api elaborano il miele di acacia;

Foto 41
Foto 42 Foto 43 3 Aceri Americani o della Virginia (Foto 42), di fronte ai Liquidambar.

e 1 Tiglio Comune, interno (Foto 43).

Al termine del parcheggio auto abbiamo 1 Acero di Monte (Foto 44).

Percorriamo Via Morandi in direzione ovest, con il parcheggio auto delimitato da Lauroceraso (Foto 45).

Foto 44 (a sinistra)….. Foto 45 (a destra)

Passato il parcheggio, da via Morandi giriamo nel vialetto a sinistra dove incontriamo a sinistra:

3 Aceri Americani o della Virginia (Foto 46);

6 piccoli Tigli a Foglia Piccola (Tilia cordata)(Foto 47), albero di montagna chiamato anche Tiglio selvatico, ha le foglie più piccole del Tiglio comune, inoltre la lamina superiore della foglia è di colore verde scuro mentre l’inferiore è molto più chiara;

Foto 46

Foto 47

Foto 48 ………………………………….. Foto 49

4 Aceri americani o della Virginia (Foto 50);

3 Platani comuni (Foto 48) più altri 7 Platani comuni (Foto 49)a ridosso dell’area giochi;

Foto 50

5 Tigli (Foto 51);

3 Cedri Atlantici Argentati (Foto 52), all’interno del parco

Foto 51 (a sinistra) Foto 52 (a destra)

Foto 53 Foto 54

8 giovani Ippocastani (Foto 53) lungo il vialetto

1 cespuglio alto di Rosa (Foto 54), di varietà non identificata, tra gli Ippocastani.

Arriviamo quindi nuovamente al gruppo dei 3 Bagolari, A CONCLUSIONE DEL PERCORSO.

Posted by Giovanni Regiroli

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